lunedì 5 febbraio 2018

La salute cerca casa

Le lunghe file di pazienti che affollano in questi giorni le stanze della Casa della Salute e le ore di attesa per poter parlare con il proprio medico sono il triste risultato della chiusura del Punto Sanità di Via Roma.
Sono i pazienti (di nome e di fatto) a pagare il prezzo della decisione avventata e irragionevole dei medici di famiglia che ha reso del tutto inadeguato il servizio di base che dovrebbero prestare al territorio. Dopo tre anni dalla sua attivazione non si può che constatare che l’esperimento “Casa della Salute” è fallito, per tanti motivi. Intanto fu mal concepito fin dalla sua attivazione, con una ubicazione del tutto incongruente rispetto alle finalità di funzioni sanitarie territoriale perseguite dichiaratamente, ma di fatto contraddette.   Concorrono però al naufragio dell’esperimento Casa della Salute molti altri fattori che vanno dall’assenza assoluta dei servizi promessi agli spazi insufficienti, passando per la mancanza di una farmacia nell’area ospedaliera e via discorrendo. Altro che rafforzamento del territorio, così tanto sbandierato dai governi ragionali, dai dirigenti (da loro nominati) e da alcuni medici!  
Dopo alcuni anni di esperienza diretta è chiaro a tutti che la Casa della Salute di Volterra, contrariamente alla sua natura e a quanto si è visto in tutti gli altri luoghi della Toscana, è stata voluta all’interno dell’area ospedaliera per surrogare, almeno all’apparenza, un ospedale che viene rapidamente svuotato a colpi di riorganizzazioni al ribasso e tagli vari. A questo giochetto politico si stanno tristemente prestando, più o meno consapevolmente, i medici di famiglia capitanati dal dott. Fidanzi, da sempre elemento di complemento della maggioranza politica che governa in Regione.
La vicenda di recente ha assunto tratti ingiustificabili e perfino grotteschi con le ripetute diserzioni da parte dei rappresentanti dei medici di famiglia a tutti gli appuntamenti fissati dall’Amministrazione Comunale per  risolvere il problema nato dalla chiusura degli ambulatori del centro storico. Quando le motivazioni di un gruppo di operatori non poggiano su basi proprio “nobilissime” si può ancora capire il bisogno di evitare il confronto davanti alla cittadinanza, come avvenne nel caso della diserzione dell’incontro fissato con Sindaco e Asl nella sala del maggior consiglio il 23 gennaio scorso. Ma la studiata latitanza anche da tutti gli altri incontri proposti a porte chiuse, negli uffici del Comune o in Società della Salute, è del tutto ingiustificabile ed oltre il limite della villania.


Ci auguriamo che tra i locali medici di famiglia qualcuno sia in grado di far appello ad un minimo di buon senso per riprendere in mano una situazione molto mal gestita e che, senza inversioni di tendenza, non potrà che determinare ulteriori conseguenze negative per tutti. 

Progetto per Volterra

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