venerdì 31 marzo 2017

The show must go on



Lo scorso 14 marzo in Consiglio Comunale è stato avviato, nel più assoluto e generale disinteresse, un nuovo procedimento di Variante al Regolamento Urbanistico di Volterra. Il fatto che venga modificato lo strumento di pianificazione territoriale del territorio senza una reale, seppur minima, discussione pubblica la dice già lunga sul grado di impoverimento culturale a cui siamo giunti dopo decenni di declino, e sullo stato di prostrazione in cui, purtroppo, versa la comunità volterrana. Ricordiamo che il Regolamento Urbanistico vigente, ultimo atto della Giunta Bartaloni, venne varato ormai ben otto anni fa e già allora sembrò campato completamente in aria: basti pensare al ridicolo presupposto di crescita demografica su cui faceva perno o ai famigerati Piani Complessi di Intervento, che avrebbero dovuto snodarsi in una serie di “grandi opere”, in uno sfolgorio di (immaginarie) collaborazioni pubblico-privati. In un contesto sano, che vedesse germogliare qualche processo di sviluppo reale, sarebbero le spinte provenienti dai vari settori della società ad esigere che uno strumento così mal concepito, vecchio per giunta di otto anni, fosse urgentemente riscritto da cima a fondo. Invece, l’affondamento lento e inesorabile di tutta la zona ha ormai intorpidito ogni organo vitale del tessuto sociale, rendendo ogni cosa superflua e in fin dei conti indifferente.Tra le varie assurdità riportate nel provvedimento di Variante in corso ci piace comunque segnalare, per antiche convinzioni, la previsione di trasferimento dell’isola ecologica dalla località La Fornace alla zona de Il Cipresso (presso la SIAF). E’ noto che l’isola ecologica comunale è stata finalmente completata e messa a norma recentissimamente, dopo anni di interventi costati un patrimonio alla comunità. All’atto di previsione, nel 2011, il costo dei lavori sarebbe dovuto rimanere sotto il limite dei 180mila euro ma, a cantiere aperto, variante dopo variante, l’esborso è progressivamente lievitato fino a 400mila. Una cifra che avrebbe abbondantemente coperto la realizzazione di due isole ecologiche nuove di zecca, attrezzate in stile altoatesino. Ora che l’opera è stata finalmente completata, per quanto pagata a peso d’oro, non abbiamo neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo che subito ci viene sbattuto sotto il naso lo spettro di un nuovo cantiere per demolire l’isola ecologica appena finita e costruirne un’altra. Con l’ulteriore, prevedibilissima serie di varianti incorso d’opera e la conseguente emorragia pluriennale di denaro pubblico all’italiana maniera. Se non bastasse, è interessante notare che quest’assurdità si appoggia su un’altra ancora più notevole e scriteriata. Vale a dire il progetto di Mr Desaur Kuldeep Kumar di trasformare l’area di Poggio alle Croci in un fortilizio blindato per ricchi turisti stranieri. Ricchi turisti che, non tollerando neppure la sporadica presenza dei cittadini volterrani, si presumeva tollerassero ancora meno quella della loro spazzatura (ancorché differenziata). Ma dopo dieci anni di favole, persino i muri si sono accorti che quella previsione, nata sulla base di numerosi appetiti che il profumo della grossa speculazione edilizia aveva solleticato, è ormai inesorabilmente (e fortunatamente) sfumata. Tuttavia, e questo è il bello, quasi nessuno in città lo può dire. Non lo possono dire quelli del PD, che furono i primi promotori del progetto, e hanno continuato a propagandarlo accanitamente per due intere legislature. Non lo possono dire quelli della lista civica (o delle liste) che fanno capo a Buselli. Perché il sindaco, dopo essersi scagliato nella sua campagna elettorale del 2009 contro il progetto, diventò ben presto un suo acceso sostenitore, approvando una sfilza di atti di pianificazione territoriale cuciti al dettaglio sui desiderata di Mr Desaur. E, infine, non possono dire niente dirigenti e dirigentelli della Asl, che hanno fatto di tutto per disfarsi di Poggio alle Croci con l’intento esclusivo di far cassa. Ovviamente nessuno di questi soggetti vuole ammettere di essersi fatto prendere per il naso per dieci lunghi anni, contribuendo a far sì che l’intera città fosse raggirata, al punto da trovarsi con una normativa comunale scritta sulla base di un progetto tanto faraonico e decontestualizzato, quanto immaginario e fasullo. Allora, si faccia finta di niente: the show must go on! Spostiamo in tutta fretta l’isola ecologica appena finita e si chiami la fanfara a intonare l’inno di Mameli! I turisti britannici carichi di sterline sono in vista al porto di Livorno, ormai, mordono il freno e non vedono l’ora di arrivare!
Progetto per Volterra 

lunedì 6 marzo 2017

IL VALZER DEL PEDIATRA

Anche il 2017 si è aperto con tagli alla sanità volterrana, in perfetta continuità con il trend degli ultimi anni. Questa volta nel mirino sono finiti anche i servizi di base, con l’eliminazione di uno dei  tre pediatri in pianta organica in Alta Val di Cecina.
L’Azienda Sanitaria giustifica i nuovi tagli con l’esigenza di adeguarsi ai parametri previsti dalla normativa Balduzzi varata dal governo nel 2012 e oramai entrata in vigore. Una legge-capestro che riconosce servizi solo in base al criterio della dimensione dei bacini d’utenza, penalizzando così  le aree periferiche caratterizzate da scarsa densità abitativa.
Insomma l’Azienda Sanitaria sarebbe costretta al ridimensionamento dei servizi per una sorta di ragione “tecnica”, per usare la definizione del portavoce PD Giacomo Santi durante l’incontro pubblico del 31 gennaio. Una “giustificazione” che non regge, per varie ragioni.
La prima ovvia ragione è che la legge è stata varata da un governo sostenuto proprio dal PD, quindi il portavoce di quel partito non dovrebbe, per decenza, lavarsene le mani.
La seconda ragione è che se la legge fosse ritenuta ingiusta e lesiva della tutela della salute dalla Regione, questa, in quanto ente attuatore, avrebbe potuto impugnarla affinché venga cambiata. Ad oggi non ci risulta che l’assessore regionale Saccardi, renziana doc, abbia mai sollevato rimostranze in proposito, e men che meno un qualsiasi direttore al vertice di una qualche Azienda sanitaria. Vi è infatti sostanziale complicità tra tutti gli attori a tutti i livelli decisionali. Semplicemente quando si trovano a misurarsi con la protesta degli utenti, viene mandato in scena il collaudato copione dello scaricabarile.
La terza ragione che rende la scusa inconsistente risiede invece nella storia recente dei tagli dell’area materno-infantile volterrana. Tutti ricordiamo che l’ospedale ed i servizi sanitari continuano ad essere smembrati almeno dagli inizi del 2000, ben prima della legge Balduzzi. In pochi anni siamo passati dall’avere un reparto di Ostetricia e Ginecologia con annessa sezione Pediatrica a ritrovarci con un “Punto Nascita Sperimentale”, che la Regione aveva provvisto di tanti e tali paletti regolamentari da dirottare la maggioranza delle donne incinte in altre strutture. Il reparto di Pediatria, d’altro canto, fu trasformato in un paio di lettini scaraventati nel reparto di Medicina, producendo l’inevitabile migrazione delle famiglie dei bambini ammalati verso altri ospedali. Dal 2011 non abbiamo più nemmeno questo. L’area materno-infantile è stata cancellata, come previsto da molti ma non dai vertici del PD locale, e “per forza o per amore” ci siamo dovuti accontentare di un day service pediatrico nei giorni feriali e dei pediatri di libera scelta.
La scusa ufficiale è sempre stata che c’erano pochi bimbi in Val di Cecina per mantenere i servizi ospedalieri come li conoscevamo. In compenso, si diceva, il servizio sarebbe stato assicurato da un rigoglioso rafforzamento dei servizi territoriali. Non sono passati che pochi anni e ci ritroviamo al taglio anche di quest’ultimi. Altro che rafforzamento!
Insomma, la storia recente ci insegna che abbiamo a che fare con interlocutori politici in malafede, che dietro la litania della riorganizzazione, si limitano a tagliare sistematicamente i servizi al cittadino, anche quelli più essenziali. Assistiamo instupiditi e inerti a tutto questo, mentre vengono aumentate le spese militari e annunciate faraoniche grandi opere del tutto inutili se non dannose.
Inutile illudersi, questo andazzo durerà, finché la gente non sarà finalmente stufa e magari si deciderà a licenziare questa classe politica di opportunisti imbroglioni.

Progetto per Volterra