sabato 30 agosto 2014

Verso la revisione dei comuni montani

Sembra proprio che sia imminente la revisione dell'elenco dei comuni montani e di collina attualmente contenuto in una vecchia circolare ministeriale, la n.9/1993. Volterra, così come i comuni limitrofi, è attualmente considerato comune montano e i suoi cittadini beneficiano di tutta una serie di vantaggi tra cui l’esenzione per i terreni agricoli dal pagamento dell'Imu.
Tuttavia il decreto sulla spending review voluto dal Presidente del Consiglio, Renzi, parla chiaro: l’elenco dei comuni montani o parzialmente montani deve essere rivisto sulla base dell'altitudine e tale revisione deve essere fatta “in modo tale da ottenere un maggior gettito non inferiore a 350 milioni di euro a decorrere dal medesimo anno 2014” (Fonte: sito ufficiale della Camera dei Deputati).
I criteri di revisione richiamati sono dunque soltanto due: l’altitudine di un comune e l’esigenza del governo di fare cassa. L'esigenza anzi l'urgenza di far cassa in questo caso è dettata al governo dalla necessità di reperire i fondi per finanziare il bonus degli 80 euro su cui Renzi ha impostato la campagna elettorale delle scorse elezioni europee. Altitudine e brama di far cassa, dunque. Due criteri semplicistici ed alquanto eterogenei, che non tengono ancora una volta in nessun conto né del contesto sociale né delle caratteristiche dei terreni e dei suoli. E' evidente, per esempio, che la tipologia di terreno incide in maniera significativa sulla redditività dell'attività agricola e dunque sulla equità della tassazione, ma per adesso ciò non sembra importare a questo governo.
Finora, in attesa della revisione ministeriale, i proprietari di terreni agricoli del nostro comune sono stati esentati dal pagamento dell'acconto Imu, anche lo scorso giugno. Non è detto che vada allo stesso modo per il saldo di fine anno.


Progetto per Volterra








La restituzione del maltolto

Anche a Volterra sono cominciati ad arrivare da parte di ASA spa i primi rimborsi ai cittadini a cui è stato fatto pagare indebitamente il canone per la depurazione degli scarichi fognari. Il riassunto delle puntate precedenti è presto fatto. Le aziende italiane dell'acqua, compresa ASA, tra le varie furberie legalizzate hanno imposto a tappeto negli anni il pagamento del “canone di depurazione degli scarichi fognari”. Poiché moltissime zone d'Italia ancora oggi non dispongono realmente di un depuratore, alla maggior parte degli utenti veniva fatto pagare un servizio che in realtà non ricevevano. Possiamo tranquillamente parlare di “furto legalizzato”, perché la fattispecie era stata non a caso prevista dall'art. 14 dalla legge Galli (quella che nel 1994, all'epoca del governo Ciampi, introdusse per la prima volta la privatizzazione dei servizi idrici). Contro questo palese furto intervenne nel 2008 la Corte Costituzionale, che decretò “indebita” quella voce di spesa tutte le volte che il servizio di depurazione di fatto non venisse fornito, sentenziando l'obbligo della restituzione retroattiva. In teoria, quindi, fin dall'ottobre 2009 Asa avrebbe dovuto provvedere alla restituzione della tariffa non dovuta, ma come sappiamo le cose sono andate diversamente. L'azienda dell'acqua, con la complicità attiva dei principali partiti politici a partire dal PD, per tutti questi anni ha fatto orecchie da mercante. Secondo giustizia, trattandosi di un canone indebito, il diritto alla restituzione dovrebbe valere per tutti coloro che sono stati ingiustamente caricati della spesa ma, poiché siamo in Italia, in pratica, l'utente ne ha diritto solo se ne ha fatto specifica richiesta di restituzione. Chi tace invece resta becco e bastonato.
Per questo motivo nell'estate del 2012 Progetto Originario, naturalmente senza l'aiuto di alcun partito, promosse la richiesta della “remunerazione del capitale investito” ed assieme ad essa rilanciò tra i cittadini del Comune di Volterra la campagna per la richiesta dei rimborsi del canone di depurazione. Ricordiamo che non godono della effettiva depurazione degli scarichi tutti i volterrani residenti nel versante sud del capoluogo, oltre a quelli che abitano le frazioni e le campagne. In pratica la grande maggioranza degli utenti.
Sono passati altri due anni e finalmente, proprio in queste settimane, stanno arrivando i primi rimborsi, che variano in ragione dei consumi ma in genere ammontano ad alcune centinaia di euro. Poiché nell'insieme le cifre sono consistenti, alla scala dell'intero ambito territoriale si parla di milioni di euro, risulta che Asa abbia deciso di rimborsarne una parte direttamente e scalare la restante parte sulle bollette future.
Ribadiamo che vengono rimborsati soltanto coloro che hanno fatto richiesta di restituzione; chi finora non lo avesse fatto deve sbrigarsi: c'è tempo fino alla fine di settembre. Una copia del modulo per la richiesta è pubblicata all'interno del nostro blog (http://progettooriginario.blogspot.it/).

Progetto per Volterra

venerdì 29 agosto 2014

lunedì 4 agosto 2014

Stanno arrivando i primi rimborsi di Asa

Più volte abbiamo segnalato in passato come molte aree del Comune di Volterra non fossero servite realmente da un servizio di depurazione per gli scarichi fognari. Eppure tantissimi utenti trovavano conteggiato, tra le altre voci, questo servizio nelle bollette emesse da Asa spa. Appresa la notizia degli addebiti non dovuti, alcuni inoltrarono la richiesta di rimborso ad Asa, facendo esplicito riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale che aveva dichiarato illegittimo l'addebito. 

Sono passati almeno un paio di anni, ma finalmente stanno arrivando i rimborsi. Ce lo ha comunicato questa mattina un cittadino che fece richiesta dietro nostra segnalazione. Ne siamo lieti. Ancora una volta ci troviamo a ripetere il motto: meglio tardi che mai.

Progetto per Volterra