Il
voto del 25 maggio non ha fornito un risultato scontato al termine di
un percorso semplice. Per questo, forse, è opportuno tentare di
farne un’analisi, seppure ancora a caldo e in modo artigianale. Per
maggior chiarezza divideremo l’esposizione in due parti, la prima
dedicata esclusivamente ai dati oggettivi sul voto, mentre
riserveremo la seconda al commento e alla nostra interpretazione
(soggettiva e dunque opinabile).
I
votanti sono stati 6.852, il 76,7% degli aventi diritto. Nel 2009
furono un po’ di più, 7.297, per una partecipazione del 78,8%;
segno che la disaffezione all’esercizio democratico si estende
(seppure lentamente) anche nell’ambito delle amministrative.
Ha
vinto Uniti per Volterra, confermandosi primo partito con 2.996.
Rispetto al 2009 il consenso alla lista di Buselli è aumentato sia
in termini assoluti che percentuali, infatti 5 anni fa prese 2.762
voti (234 in meno), mentre la percentuale è passata da 39,8 al 45,2%
(+5,4%).
La
lista dei partiti del centrosinistra, Volterra Futura, si è piazzata
al secondo posto con 2.759 elettori e uno scarto di 237 voti in meno
rispetto a Buselli. La novità è stata l’alleanza tra Pd, Prc, Sel
e Italia dei Valori, quindi il confronto col 2009 va presentato
mettendo assieme due liste distinte: la prima capitanata dal Pd e la
seconda dal PRC, rispettivamente Città Aperta di Rosa Dello Sbarba
che prese 2.599 voti (37,4%) e Sinistra per Volterra, guidata da
Danilo Cucini, che intercettò 765 elettori (11%). La somma dei voti
delle due liste ammontò quindi a 3.364, pari al 48,4 in termini
percentuali. Risulta dunque chiara la flessione dello schieramento di
centrosinistra, in termini assoluti 605 unità in meno, ovvero quasi
il 7% dei votanti.
Il
modesto risultato di Alleanza per Volterra di Raspi è evidenziato
dai 135 suffragi (2%), mentre il Popolo per Volterra, la lista
analoga presentata 5 anni fa, ne ricevette 821 (11,8%).
Infine,
la nostra lista, Progetto per Volterra, ha ottenuto 733 consensi
(11%). In questo caso il confronto con il 2009 è quasi impossibile,
poiché l’embrione di questa forza politica nacque con la scissione
del 2010-2011 avvenuta all’interno di Uniti per Volterra.
Dopo
i numeri passiamo al commento. La chiarissima vittoria di Uniti per
Volterra è risultata inattesa dai più, e onestamente anche da noi,
perché i suoi elettori nella maggior parte dei casi non si
dichiarano al contrario di quanto avviene con altre forze politiche.
Né gli errori amministrativi commessi da Buselli né i procedimenti
finiti in Procura hanno intaccato la presa esercitata dalla lista
civica sulla cittadinanza, confermando l’abitudine degli italiani
di perdonare molte cose a chi governa. In questo, anche l’alto
numero di preferenze intercettato da Moschi (con 198 consensi è il
più votato della lista) significa qualcosa.
La
flessione nel centrosinistra invece, a nostro avviso, poteva starci:
non tanto perché in questi 5 anni ha proposto ben poco, quanto per
la composizione del cartello elettorale, riunito all’insegna di
Paterni Sindaco. A Paterni molti riconoscono buone doti di
amministratore, ma ha molta (troppa) storia politica alle spalle,
comprese vicende ancora vivide e poco apprezzate come quella della
discarica. In questo è risultato particolarmente esplicito il voto
di Saline, dove nel 2009 prevalse Rosa Dello Sbarba con 279 voti
(senza contare i 110 di Cucini) contro i 246 ricevuti da Buselli. Non
è un caso se dieci giorni fa alla coalizione di Volterra Futura i
salinesi hanno assegnato solo 235 voti in tutto, regalando la
maggioranza assoluta a Uniti per Volterra, 391 voti (il 53,3%).
Quanto
a Progetto per Volterra, crediamo che la nostra lista sia stata
abbastanza penalizzata dalla logica del “voto utile”, che ha
fatto leva sulla paura che “tornasse il Pd” oppure -
specularmente - che “restasse Buselli”. La dura contrapposizione,
nel clima di sfida all’ultimo sangue, che in Italia ha radici
antiche (pensiamo ai tanti dualismi: Orazi-Curiazi,
Guelfi-Ghibellini, Capuleti-Montecchi, Dc-Pci), ben rappresentata nei
confronti diretti tra candidati dal “calore” delle rispettive
tifoserie, ha in parte oscurato i programmi elettorali, le proposte e
il giudizio sul lavoro del Consiglio Comunale degli ultimi 5 anni.
Buselli avrà così altri 5 anni per concretizzare le sue numerose
promesse, mentre Volterra Futura e Progetto per Volterra avranno
l’onere di esercitare l’opposizione consiliare. Attività
impegnativa e misconosciuta ma fondamentale se esercitata con serietà
e impegno.
Progetto per Volterra