martedì 7 febbraio 2012

Scandalo minieolico: le dimissioni di Giani

Da Il Tirreno del 25 gennaio, cronaca di San Miniato, apprendiamo che - finalmente - l'avvocato Francesco Giani, PD (ex Margherita, facente capo alla corrente di Letta e Tognocchi), si è dimesso dal seggio di consigliere provinciale e dalle altre cariche collegate. La faccenda sta passando un po' in sordina, ma crediamo valga la pena rinfrescarsi la memoria. Intanto sgombriamo il campo da possibili equivoci: occorre non far confusione con Paolo Giani, che è il padre dell'avvocato. Paolo Giani è stato nominato dal sindaco Buselli membro del CdA del Santa Chiara, mentre il figlio, Francesco, si occupa, invece, di ambiente ed energie rinnovabili. Qualcuno ricorderà che il nome di Francesco Giani venne fuori, oltre che per lo scandalo del fotovoltaico a San Miniato (ben 48 ettari di pannelli al silicio), anche per quello del minieolico a Volterra. Secondo le ricostruzioni dei giornali, Giani, con una scrittura privata già acquisita dagli inquirenti, avrebbe inteso spartirsi gli utili derivanti dai progetti di minieolico su Volterra con altri tre protagonisti della vicenda: l'ing. Meneguzzo, il consulente politico di Moschi, Emanuele Orsi, e il Sig.r Grossi, all'epoca titolare della ditta Scout srl, operante nel settore delle energie rinnovabili. Di recente abbiamo appreso dall'attuale amministratore di Asv che il signor Francesco Giani, al tempo di Orsi, fu anche consulente per Azienda che gestisce la locale discarica di Buriano. L'incarico risale al periodo in cui la gestione della discarica sembrava dover passare di mano, con la prospettiva di lasciare i rifiuti urbani per raccogliere rifiuti speciali da fuori (con minore vantaggi ambientali ma probabili maggiori introiti). Un'ipotesi che non ci piaceva, ma che veniva già accarezzata da molti anche in Val di Cecina. Da quanto abbiamo appreso finora sugli intrecci tra affari e ambiente nella Provincia di Pisa, crediamo ci fossero tutte le premesse necessarie affinché l'avvocato Giani si decidesse a lasciare il consiglio provinciale.
Per restare in tema, pensiamo che anche l’assessore provinciale all’Ambiente, Valter Picchi, farebbe meglio a dimettersi in seguito alle ipotesi di reato contestategli recentemente dalla Procura di Massa. All’assessore provinciale, anche lui di area cattolica, verrebbe contestato di aver partecipato alla presunta associazione a delinquere finalizzata alla truffa nell'inchiesta sullo scandalo della gestione di Cermec, società pubblica di smaltimento rifiuti, dei comuni di Massa, Carrara e dell'ente Provincia. A prescindere dalle numerose divergenze che abbiamo avuto in passato su molti temi con l’assessore provinciale, ci auguriamo che Picchi sia innocente e che lo possa dimostrare. Ma intanto evidenti ragioni di opportunità e di prudenza impongono che lasci il suo incarico.

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1 commento:

  1. questi continuano imperterriti a rubare ed ha distruggere il nostro meraviglioso paese! ma quando la finiranno?

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